venerdì 19 novembre 2021

Laura Panizutti a Qualità Vo' Cercando, sulle rive del Piave

 



 


Oggi la parola “sostenibilità” è diventata di moda e tutti la usano come un mantra, spesso senza chiedersi che cosa esattamente significhi.

Allora iniziamo col darne una definizione, almeno approssimativa: “Sostenibilità, o meglio sviluppo sostenibile è quello che soddisfa i bisogni del presente senza compromettere la possibilità delle generazioni future di soddisfare i propri bisogni”(Rapporto Brundtland - Commissione mondiale su Ambiente e Sviluppo del 1987)


Ma come si ottiene questo importante risultato nelle varie attività? E’ quello che si sono chiesti giornalisti e i comunicatori di Borghi d'Europa, che hanno iniziato nel 2020 ad occuparsene, in particolare in occasione di ESOF2020 svoltosi a Trieste, in cui fu anche edita una pubblicazione monografica in proposito, dal titolo suggestivo di Eurosostenibilità.

La nostra scelta è stata dunque, quella di scoprire come si potesse perseguire la sostenibilità nei diversi settori della cultura, del sapere e soprattutto delle produzioni.

 

In quell’occasione, nel corso di un incontro con la stampa a Trieste, memorabile fu l'intervento di Laura Panizutti, Consulente Finanziaria e Patrimoniale di Conegliano, per tracciare concretamente il tema della sostenibilità nel campo della finanza.


Da allora il progetto EUROSOSTENIBILITA', ha avuto molte occasioni di approfondimento da parte di Borghi d'Europa: in particolare all'annuale appuntamento “Qualità Vo' Cercando, Gente&Borghi lungo le rive della Piave”, Laura Panizutti ha svolto un applaudito intervento sui temi della finanza etica.


Oggi infatti non è più accettabile la figura del capitalista-sfruttatore, perché se alcuni vogliono sfruttare eccessivamente la propria posizione di forza si blocca lo sviluppo, con ugual danno per tutti.

Bisogna dunque unire un legittimo e normale guadagno ad una funzione sociale.


Del resto proprio i vaccini ci hanno insegnato questo: ci si vaccina per amore di sé ma, così facendo, diamo anche un grande contributo alla salute di tutti perché rendiamo più difficile la replicazione del virus.


Nel recente evento organizzato dall’Associazione Culturale “Borghi d’ Euroa” all’ Hostaria Manareta di Candelù, la stessa Laura Panizutti ha approfondito questo tema, spiegando che cosa sia la finanza sostenibile e da che esigenza, economica, prima ancora che morale nasca.

Esiste un settore della finanza che mette le persone e l’ambiente al centro dell’attività creditizia e d’investimento – ha detto - essa comporta un’accurata e attenta valutazione su come e dove allocare le risorse, in base a precise valutazioni etiche e morali, oltre naturalmente ad un’attenta valutazione del rischio economico: questa è la finanza etica e mutualistica, basata sul principio della solidarietà, soprattutto in campo sociale ed economico. Tale impostazione si è diffusa prevalentemente nelle economie avanzate con lo scopo di includere, nel mondo finanziario stesso, le categorie sociali più fragili, permettendo loro l’accesso al credito. Quando poi la finanza etica persegue uno sviluppo sostenibile, ovvero un programma etico di investimenti che tenga conto del benessere delle future generazioni, tutelando anche l’ambiente naturale allora la finanza diventa veramente sostenibile”.

Il momento storico che tutti noi stiamo vivendo, rappresenta un cambiamento epocale, nel quale la nostra vita è davvero cambiata da un momento all’altro; queste condizioni, sviluppatesi a seguito della pandemia, hanno impattato prima di tutto sulla salute delle persone ed inevitabilmente sul lavoro, mettendo in ginocchio in particolare il comparto turistico, dalla ristorazione, allo spettacolo e alla cultura, che sono alla base dell’identità del nostro Paese. Tutta la filiera turistica, dalla capacità di una località di accogliere e ospitare i turisti, alla ristorazione, dai tour Operator alle agenzie di viaggio, ai servizi spiaggia ecc.; tutto il settore è fermo e deve trovare le forze per ripartire.

Il ruolo che hanno Banche, Società di gestione del risparmio, Assicurazioni e tutta la finanza, è determinante per incidere in maniera importante sulla ripresa degli apparati più fragili e nello stesso tempo “motori dell’economia”, così da indurre tutte le aziende finanziarie a rivedere il proprio core business in un’ ottica sostenibile. Credo che, in un contesto delicato come questo, dobbiamo dare vita ad un approccio diverso, con nuovi valori di riferimento: la persona anziché il capitalel’idea e non il patrimonio, la giusta remunerazione dell’investimento e non la speculazione.

Il mio lavoro dunque si caratterizza per queste tre caratteristiche: COMPETENZA, COINTERESSE, DISPONIBILITA’, che contraddistinguono la mia figura professionale.

Ogni giorno, particolarmente in questo difficile momento pandemico, cerco di operare con amore, cercando di essere e sentirmi utile ed importante per tutti coloro che necessitano di un supporto.

La fiducia che si instaura fra me ed il Cliente nasce soprattutto dall’aspetto etico sopra menzionato:

l’amore e la passione nel fare ciò che si sa fare”.

Ci sembrano principi molto interessanti ed assolutamente condivisibili e ci auguriamo che siano sempre più applicati


Gianluigi Pagano

lunedì 1 novembre 2021

Le Ferrovie Dimenticate a Ponte Priula – La Via del Gusto ci porta al Salumificio Spader e ai vini di casa Ceotto

 





Borghi d'Europa ha proposto un incontro di informazione sul tema delle ferrovie dimenticate a Ponte Priula.

L'intervento del Presidente Renzo Lupatin (fondatore della rivista La Vaca Mora), ha ricordato come dal piazzale della Stazione di Susegana partisse la tranvia diretta a Pieve di Soligo.

La tranvia Susegana-Pieve di Soligo era un impianto noto per il trasporto dei passeggeri e delle merci che a partire dal 1913 prese ad attraversare la valle del fiume Soligo. Gravemente danneggiata a causa della Grande Guerra, durante la quale la sede era stata utilizzata per l'impianto di una ferrovia di interesse bellico, la tranvia passò di mano nel 1921 per poi venire formalmente soppressa nel 1931.



La tranvia, a scartamento metrico, aveva origine nella frazione di Susegana denominata Ponte della Priula, che ospitava la stazione ferroviaria cittadina, con un capolinea situato nelle immediate adiacenze della stessa denominato "Susegana Ferrovia"; nella piazza non era presente alcun cappio di ritorno: i treni retrocedevano fino alla stazione per invertire la marcia. Superato il tempio votivo, nelle cui adiacenze era edificata la rimessa tranviaria, i convogli incontravano poi la stazione tranviaria vera e propria, "Susegana Stazione", per poi dirigersi in direzione nord ovest.



Erano dunque servite, in successione, le fermate intermedie di Colfosco, Falzè di Piave (indicata negli orari dell'epoca con la grafia "Falsè") e Barbisano.



Giunta a Pieve di Soligo, la tranvia presentava una stazione in via Lamberto Chisini, il cui fabbricato è tuttora esistente e presso la quale esisteva una seconda rimessa, per poi effettuare capolinea nella centrale piazza Vittorio Emanuele II, ov'era presente anche un deposito di rotaie raccordato, ospitato dell'edificio poi sede della Cassamarca.



Materiale rotabile

Il parco trazione della tranvia era costituito da tre locomotive a vapore di tipo tranviario numerate 71÷73, costruite dalle officine di Saronno su disegni e licenza della Maschinenfabrik Esslingen; dopo la cessazione della guerra, nel 1918 le stesse furono trasferite a Udine per il prestare servizio sulla tranvia Udine-San Daniele.



Il materiale rimorchiato comprendeva tre carrozze passeggeri di seconda classe e due miste di prima e seconda classe, cui si aggiungevano cinque carri chiusi e cinque aperti per il trasporto merci.

L'inaugurazione della tranvia in una nota cartolina d'epoca


Quadro orario della tranvia nel 1915

La stessa fu peraltro ricostruita provvisoriamente in forma di ferrovia militare, con uno scartamento rispetto al quale le fonti non concordano, riportando i valori di 700 mmo 750 mm]. Tale "ferrovia da campo" (gli austriaci chiamavano "'Feldbahn" tale tipo di infrastrutture) seguiva il percorso originario Ponte della Priula-Pieve di Soligo proseguendo poi su Follina (ricalcando con ciò l'originario progetto della "Veneta") e Revine Lago; una breve diramazione consentiva di raggiungere l'abitato di Falzè di Piave





Ma gli antichi cultori del buon gusto non potevano non fare una tappa a due protagonisti de Le Vie del Gusto. Anzitutto a Mosnigo, al Salumificio Spader.



La caratteristica particolare di questa Azienda è che non si è concentrata sugli insaccati, come ci si aspetterebbe da un’industria salumiera, ma si è specializzata nella cottura di grossi pezzi di carne da affettare; ha quindi scelto come proprio target principale quello dei rivenditori (rosticcerie, salumerie, ristoratori).



Una scelta coraggiosa che ha avuto grande successo, poiché i rivenditori hanno riconosciuto la grande qualità di questa produzione, che rispetta le tradizioni venete, pur con qualche doveroso excursus nella tradizione del Lazio (ad esempio la Porchetta alla Romana, che fa bella compagnia a quella tradizionale Trevigiana e alla Porchetta Arrosto, o il Guanciale all’Amatriciana, anch’essa affiancata a quella tradizionale, nelle versioni dolce, affumicata, aromatizzata al pepe e aromatizzata al peperoncino; ce n’è per tutti i gusti!).

Forse può meravigliare la proposta della Porchetta alla Trevigiana (che tra l’altro ha un grande successo!) in quanto si pensa che sia un piatto solo romano o comunque del Centro Italia. Invece è documentata come specialità trevigiana fin dal 1919, quando fu proposta da Ermete Beltrame nella sua birreria sotto il Palazzo dei Trecento a Treviso. “ (Gianluigi Pagano)



Poi, se ci spostiamo nei Colli di Colfosco, potrete sorseggiare un buon bicchiere alla azienda agricola Ceotto, che segue i progetti e le iniziative di FIVI (Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti), che Borghi d'Europa ha sempre seguito con attenzione.