domenica 31 marzo 2024

Borghi d’Europa e la collaborazione informativa con il Parlamento Europeo – Cirò, non solo vino

 


Eccoci dunque a Cirò, nella punta a Sud-ovest del Golfo di Taranto. Innanzi tutto bisogna fare attenzione: un Comune è Cirò (spesso definito Superiore per non ingenerare confusione) ed un altro è Cirò Marina, anche se fino al 1952 erano lo stessi Comune (i due centri sono comunque distanti meno di 10 chilometri).

Naturalmente quando sentiamo questo nome pensiamo subito, e non immeritatamente, al meraviglioso vino, orgoglio della Calabria. Ma prima di degustarlo, vediamo un po’ da dove nasce. Si tratta di una striscia di terra tra il Mar Ionio ed i monti retrostanti (da San Nicola dell’Alto, fino ai monti di Umbriatico e di Crucoli.

 L’antico nome di Cirò era, Cremissa o Krimisa, non a caso nome anche del vino che noi oggi chiamiamo: Cirò. In questa zona infatti l’uva era coltivata fin dall’8°sec a.C.

Ma non distraiamoci pensando al vino e ed ammiriamo gli splendidi panorami. Inizieremo dai resti del Tempio di Apollo e del Santuario di Hera Lacinia verso il mare a Capo Colonna con l’ultima colonna, rimasta disperatamente sola.

La colonna che si staglia sul meraviglioso mare di Calabria

Ci dirigeremo quindi verso la Città vera e propria, che si trova in una zona collinosa ed offre magnifici panorami, con la possibilità di ammirare il mare, che si trova a pochi chilometri di distanza o i monti retrostanti.

Vi sono anche molti interessanti siti archeologici fra cui non possiamo dimenticare il Castello Carafa, posto nella parte alta della Città.

Castello Carafa

Ha una pianta trapezoidale con due torri angolari circolari, scarpate e un bastione merlato. Entrando nel cortile si può notare sul pavimento un disegno che rappresenta una doppia stella con nove punte all’esterno e otto all’interno, che forse raffigurano una meridiana ed una rosa dei venti ed il cui disegno è attribuito al matematico e astronomo Luigi Lilio (che qui abitò). La costruzione del Castello risale ai secoli XIV-XVI: ma ha subito molti restauri nei vari secoli. La leggenda vuole che nel suo interno, suddiviso in 365 stanze, sia custodito un tesoro nascosto.

La doppia stella attribuita a Luigi Lilio

Un’altra interessante meta è il Palazzo dei Musei, in cui si trovano: il Museo dell’Alchimia, il Museo della Civiltà contadina ed il Museo del Calendario dedicato al grande concittadino Luigi Lilio, medico, astronomo e matematico nato a Cirò nel 1510, celebre per essere stato il geniale ideatore della riforma del calendario gregoriano.

Il Calendario Gregoriano elaborato da Lilius — ha detto Papa Giovanni Paolo II è: «… un contributo tra i più significativi e duraturi offerto dalla Cultura Cattolica sin dal lontano 1582 a tutti i popoli del mondo».

Infatti nel sec. XVI, la palese discordanza tra datazione del calendario giuliano e l’astronomico equinozio di primavera rese evidente la necessità di correggere le regole adottate per misurare il tempo. Di tale sfasamento soffriva in particolare la Chiesa Cattolica che già dal Concilio di Nicea del 325 aveva legato al novilunio e all’equinozio di primavera il suo mistero fondamentale: la Resurrezione di Cristo ovvero la Pasqua.

Ritratto di Luigi Lilio (opera di Giuseppe Capoano)

La riformulazione del sistema calendariale fu molto complicata, poiché mancavano in quel tempo le leggi dei modelli planetari, i metodi della fisica e gli strumenti della matematica. Vedranno la luce non molti anni dopo grazie a Keplero, Galileo e Newton ecco perché le figure di questi due geniali uomini: Lilio, lo scienziato cirotano ed Gregorio, il Papa bolognese andrebbero degnamente celebrati nel loro comune sforzo di conoscenza… come, nel mio piccolo, ho cercato di fare io, bolognese doc in visita alle terre di Lilio da Cirò!

Un’altra imperdibile visita è quella della casa natale, poi trasformata in oratorio, del monaco San Nicodemo da Cirò, dove viene con gelosia custodite in un reliquario di argento la mascella e due molari del Santo. A questo Santo, Cirò dedica una festa annuale in Marzo, a cui partecipano anche i fedeli di Mammola (R.C.), presso cui era il monastero del Santo. La figura del Santo è molto venerata in tutta la Calabria ed anch’io mi nella Sua Cappella a pregare che ci liberi da tutte le guerre che ci minacciano.

L’Immagine di San Nicodemo

Ma la visita ai musei, con i loro documenti interessantissimi, i meravigliosi documenti e gli sgargianti costumi esposti, nonché quella seguita alle Sante Reliquie, ha fatto venire l’ora di pranzo e..mi tocca andare!

La scelta del ristorante non è un problema: da tutti escono profumi invitanti del cibo. Scelgo il primo che capita e non mi trovo affatto male! Mi offrirono i “Cappieddi ‘i previti”, una sorta di tortelli triangolari (il nome deriva dalla forma, che ricorda gli antichi cappelli triangolari dei preti) ripieni con uova, ragù d’agnello e tanto formaggio pecorino., seguita da “Podolica croccante con Purea di Sedano e Rapa al bergamotto” Una cucina saporita e sincera, veramente deliziosa. Naturalmente la scelta del vino non è un problema e scelgo un Cirò rosso di medio invecchiamento.

Mi hanno informato che, accanto alla versione da me scelta poi che esiste anche un Cirò Rosa e una Bianco. Varrà dunque la pena di ritornare alla sera per fare una degustazione anche di questi, accompagnati naturalmente da altri piatti deliziosi, questa volta di pesce. Prosit!

Gianluigi Pagano

venerdì 29 marzo 2024

Borghi d'Europa e la collaborazione informativa con il Parlamento Europeo - Dea Rivalta (Bigolino di Valdobbiadene) presenta “Repubbliche Marinare” al Parlamento Europeo

 


“ Che straordinaria e commovente esperienza ho vissuto al Parlamento Europeo, presentando la mia collezione "Le Repubbliche Marinare"- racconta Daniela Caldart -, “Ispirata alle magnifiche Repubbliche Marinare italiane di Venezia, Genova, Pisa e Amalfi, questa collezione rappresenta per me un viaggio emotivo nel cuore della mia terra.

Dopo aver assaporato il delizioso spumante 100% Glera, condiviso la filosofia che guida la mia azienda e raccontato la storia dietro alla nascita della collezione Repubbliche Marinare, avvenuta nell'ottobre 2023, ho avuto il privilegio di presentare la mia piccola azienda di Valdobbiadene a un pubblico che valorizza l'autenticità, l'innovazione e l'unicità. Le emozioni che ho provato sono state intense e l'applauso ricevuto è stato il meritato riconoscimento del duro lavoro svolto dai miei preziosi collaboratori, che mi supportano con dedizione da tanti anni.”




Questo evento, promosso dal Parlamento Europeo, è nato con l'intento di incoraggiare i cittadini europei a partecipare al voto per promuovere una rete di borghi e territori poco conosciuti, con il sostegno dell'Associazione Culturale Borghi d'Europa.

“È stato un grande onore essere stata invitata a presentare un prodotto di nicchia a un pubblico altrettanto appassionato e informato sulle meraviglie di un itinerario che abbraccia oltre 20 Paesi e Regioni Europee, tra cui l'Italia, la Croazia, la Slovenia, l'Austria, la Svizzera, il

Montenegro, l'Albania, la Bosnia Erzegovina, la Grecia, la Serbia e San Marino. Se desiderate ulteriori informazioni sulla nostra collezione Dea "Repubbliche Marinare", non esitate a contattarci

all'indirizzo email indicato: info@dearivalta.it. “



In occasione delle elezioni europee di giugno 2024, Borghi d'Europa e Parlamento Europeo hanno deciso di riavviare il progetto di collaborazione informativa, per promuovere la partecipazione dei cittadini dei Borghi Europei all'evento elettorale e dare una solidità internazionale alla rinnovata scelta dei 40 Borghi per il prossimo quinquennio.

Borghi d'Europa sceglierà poi un numero cospicuo di borghi dalla rete BELC, Rete europea di consiglieri regionali e locali.


Avvicinare l'Europa alle comunità locali

La rete europea di consiglieri regionali e locali è un'iniziativa a cura delle istituzioni dell'Unione europea e rivolta ai rappresentanti politici eletti con un mandato a livello regionale o locale in uno degli Stati membri dell'UE.

Chiunque, nella sua funzione di consigliere locale o regionale, sia interessato a saperne di più su ciò che l'UE può fare per la sua comunità locale, a entrare in contatto con i membri del Comitato europeo delle regioni (CdR), a condividere punti di vista e a fare rete con altri consiglieri di tutta Europa, è il benvenuto sulla rete di #EUCouncillors.



martedì 26 marzo 2024

Borghi d'Europa e la collaborazione informativa con il Parlamento Europeo – Poggiofiorito (Abruzzo) nella rete internazionale grazie all'Oleificio Andreassi


 





Nel 1953 Nicola Andreassi, produttore classe 1900, ricordava con affetto il centenario della nascita del frantoio, tuttora ubicato in una parte del nostro stabilimento a Poggiofiorito, grazie all'opera iniziata 100 anni prima dal suo bisnonno.


In passato, i macchinari erano rudimentali e non erano nemmeno alimentati con l'energia elettrica, ma la passione e l'entusiasmo per garantire un olio buono e genuino erano gli stessi punti di forza che oggi il Comm. Matteo Andreassi, frantoiano a tempo pieno come lui stesso si definisce, mette quotidianamente per la produzione dell'olio extravergine di oliva di qualità.


Oggi l'Oleificio Andreassi è apprezzato sul mercato nazionale e internazionale, grazie a un olio extravergine prodotto con olive selezionate di varietà Leccino, Gentile, Frantoio e Muraiolo, raccolte a mano da un personale esperto, appassionato e sempre aggiornato.


L' olio viene ottenuto mediante un sistema di lavorazione a freddo secondo tradizione, avvalendosi allo stesso tempo di un controllo computerizzato delle temperature che permette all'Oleificio di offrirti un olio sempre buono, fresco e genuino per condire i tuoi piatti.


Grazie all'Oleificio Andreassi il borgo di Poggiofiorito è stato inserito nella rete internazionale dei Borghi d'Europa, nello speciale progetto di collaborazione con il Parlamento Europeo.




Poggiofiorito è un comune italiano di 798 abitanti della provincia di Chieti in Abruzzo.

Fa parte dell'Unione dei comuni della Marrucina.

Poggiofiorito si distingue, come piccolo paese, per un ampio parco pubblico che precede l'abitato nella strada che si percorre venendo da Orsogna, Ortona o Arielli.

L'abitato possiede un vantaggio economico perché è posto nella zona industriale ed artigianale tra Arielli ed Orsogna, ed è posto sulla S.S. 538 Marrucina, che collega Ortona a Guardiagrele.


In epoca romana il centro era una stazione di passaggio da Guardiagrele al porto di Ortona. Sono stati rinvenuti da scavi accidentali dei contadini negli anni '90, numerosi reperti archeologici, conservati a Chieti. In epoca longobarda alcune tracce, sempre dell'epoca tardo romana (VII secolo), sono stati trovati reperti, conservati nel Castello di Crecchio.


Il borgo attuale fu fondato nel XVI secolo da feudatari del barone Crognale di Arielli, ed era costituito dai gruppi di case di Casale, Fonte di Pojo (il Poggio), e Villarielli, ossia il paese attuale. Il centro si sviluppò considerevolmente nella metà del Cinquecento, con la costruzione della chiesa San Matteo. Nel primo '900 iniziarono i contrasti col confinante comune di Arielli a causa dell'ubicazione della stazione della costruenda linea ferroviaria Ortona-Guardiagrele, al punto che il consiglio comunale decise di cambiare nome da Villarielli a Poggiofiorito per troncare ogni riferimento di presunto legame o sudditanza con Arielli (REGIO DECRETO 31 luglio 1911, n. 909 pubblicato sulla GU n.203 del 30-8-1911 ed entrato in vigore il 14/09/1911).


Nella seconda guerra mondiale il paese è stato duramente bombardato dagli alleati per cacciare gli occupanti tedeschi, giunti nel 1943 per inseguire Vittorio Emanuele III a Crecchio e poi Ortona. Negli anni '60 il paese è stato ricostruito, e si è sviluppato al livello industriale con la creazione della zona industriale di Arielli.




In occasione delle Elezioni europee di giugno 2024, Borghi d'Europa e Parlamento Europeo hanno deciso di riavviare il progetto di collaborazione informativa, per promuovere la partecipazione dei cittadini dei Borghi Europei all'evento elettorale e dare una solidità internazionale alla rinnovata scelta dei 40 Borghi per il prossimo quinquennio. Borghi d'Europa sceglierà un numero cospicuo di borghi dalla rete BELC - Rete europea di consiglieri regionali e locali.

Elezioni europee

6-9 giugno 2024

Perché è importante votare

Tra il 6 e il 9 giugno 2024 milioni di europei parteciperanno a plasmare il futuro della democrazia europea in occasione delle elezioni europee.



Si tratta di un momento unico in cui tutti noi possiamo decidere collettivamente sul futuro dell'Unione europea. Votare è sempre importante, a livello locale, nazionale o europeo. È un'ottima opportunità per esprimere la tua opinione sui temi che ti stanno a cuore.



Usa il tuo voto per contribuire a cambiare il mondo in cui vivi

È facile dimenticare quante persone sono interessate dall'esito delle elezioni europee. Il Parlamento europeo adotta leggi che riguardano tutti: grandi paesi e piccole comunità, società potenti e giovani start-up, la sfera globale e quella locale.



La legislazione dell'UE affronta la maggior parte delle priorità delle persone: l'ambiente, la sicurezza, la migrazione, le politiche sociali, i diritti dei consumatori, l'economia, lo Stato di diritto e molte altre ancora. Oggi ogni tema di spicco a livello nazionale presenta anche una prospettiva europea.



Il tuo voto deciderà quali deputati al Parlamento europeo ti rappresenteranno nell'elaborazione delle nuove leggi e influenzeranno l'elezione della Commissione europea. Queste decisioni plasmeranno la tua vita quotidiana e quella di molti altri.



Usa il tuo voto per affrontare le sfide globali che ci circondano

In un mondo sempre più complesso, instabile e interconnesso, l'Unione europea si occupa di sfide globali che nessun paese dell'UE può affrontare con successo da solo. Affrontare le numerose sfide che ci troviamo davanti non è un compito semplice, e votare è il modo in cui puoi influire sulla direzione da seguire.



Usa il tuo voto per sostenere la democrazia

La democrazia non dovrebbe mai essere data per scontata. È un traguardo collettivo e una responsabilità collettiva in cui tutti noi abbiamo un ruolo da svolgere.



La democrazia inizia con le persone: siamo noi che diamo inizio al processo votando alle elezioni europee e le decisioni adottate in quel contesto influiranno sulla nostra vita. Se non partecipiamo, non abbiamo la possibilità di plasmare il futuro; ma al di là di questo, la democrazia parlamentare europea perde la sua forza e i suoi valori perdono significato.

Quante più persone votano, tanto più forte sarà la democrazia.



BORGHI D'EUROPA E LA COLLABORAZIONE INFORMATIVA CON IL PARLAMENTO EUROPEO - A Summaga (Portogruaro) e Cinto Caomaggiore con i vini della Tenuta Guerra e i formaggi della Latteria di Summaga


" Riprende il percorso di collaborazione informativa fra Parlamento Europeo e Borghi d'Europa,iniziato nel 2019 e destinato a crescere nel tempo".


Così Maurizio Molinari, direttore dell'Ufficio del Parlamento Europeo di Milano, ha apertola conferenza stampa di presentazione di 'Borghi d'Europa e la collaborazione informativa con il Parlamento Europeo', che si è tenuta martedì 5 marzo, al Palazzo delle Stelline di Milano,presso  la sede dell'EuroParlamento.

Nel 2019 Borghi d'Europa legò il progetto di scelta dei 40 Borghi alla campagna di informazione “Stavoltavoto.eu” dell'Ufficio del Parlamento Europeo con sede a Milano, al fine di condurre una campagna d'informazione e favorire la partecipazione dei cittadini alla consultazione elettorale.

Contemporaneamente la rete internazionale “Borghi d'Europa”, nel quadro del progetto “L'Europa delle scienze e della cultura”, patrocinato da ESOF2020 e dalla IAI (Iniziativa Adriatico Jonica, Forum Intergovernativo per la cooperazione regionale nella Regione Adriatico Jonica), ha proposto un percorso informativo sui temi della sostenibilità.


Analogamente, in occasione delle Elezioni europee di giugno 2024, Borghi d'Europa e Parlamento Europeo hanno deciso di riavviare il progetto di collaborazione informativa, per promuovere la partecipazione dei cittadini dei Borghi Europei all'evento elettorale e dare una solidità internazionale alla rinnovata scelta dei 40 Borghi per il prossimo quinquennio.

Borghi d'Europa sceglierà un numero cospicuo di borghi dalla rete BELC - Rete europea di consiglieri regionali e locali.




Il dilagare di prosecchi di dubbia qualità nelle pianure venete e friulane, ha fatto colpevolmente dimenticare una delle uve ( e , quindi) dei vini che caratterizzava i Territori.


Ci riferiamo esplicitamente al Tai.

Un tempo l' uva era denomìnata Tocai Friulano,ed ha sempre vantato una storica presenza in queste Terre del Veneto Orientale, ove il suo vino significava semplicemente vino bianco secco. Dopo una sentenza favorevole all’Ungheria, si nomina con il nome Tai per continuare la propria vita.


Così i giornalisti e i comunicatori di Borghi d'Europa, nel Percorso Internazionale Eurovinum,

si sono incontrati per degustare il Tai della Tenuta Guerra di Cinto Caomaggiore, in abbinamento

ad alcuni formaggi freschi della Latteria di Summaga (Portorguaro).




“Il 1° maggio 1946, dal fermento e dalla volontà del mondo contadino locale pur dilaniato dalle ostilità della guerra, nasce la LATTERIA TURNARIA di SUMMAGA.Lo sviluppo della Latteria segue di pari passo e alimenta al tempo stesso la vita di tutto il paese. Ne rappresenta infatti per molti anni il suo cuore pulsante, il punto d’incontro degli abitanti in anni in cui ancora poche famiglie possedevano la radio, fino a diventare con il passaggio a Latteria Sociale, il simbolo dell’emancipazione contadina locale. La passione e l’esperienza dei soci hanno dato nel tempo i loro frutti, trasformando la Latteria Sociale di Summaga in una piccola, dinamica e moderna realtà che ha saputo conservare un angolo di ruralità in un paese circondato da un mondo sempre più urbanizzato.Un numero limitato di produttori con una capacità produttiva di ottimo latte, raccolto e lavorato appena munto, che offre i propri prodotti ad un pubblico sempre più orientato all’acquisto di cibi genuini e frutto di una filiera quanto più corta possibile.”


Il Tai della Tenuta Guerra accompagna splendidamente i formaggi : “Ricorda frutta di polpa bianca, mandorla verde con note floreali. Deciso in bocca, sapido, di buon corpo”, ci ricorda Mirko, l'enologo di Casa.